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Quarta tappa – Da Muccia o da Camerino a Belforte del Chienti

Quarta tappa – Da Muccia o da Camerino a Belforte del Chienti

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Partenza da Muccia
Distanza da: 24,7 km
Tempo di percorrenza: 8 ore
Dislivello in salita: 640 m
Dislivello in discesa: 750 m
Difficoltà: impegnativo
Fondo: asfalto – sterrato

Partenza da Camerino
Distanza: 18 km
Tempo di percorrenza da Camerino: 4,5 ore
Dislivello in salita: 440 m
Dislivello in discesa: 750 m
Difficoltà: facile
Fondo: asfalto

Anche la quarta tappa segue due possibili percorsi, entrambi storici, della Via Lauretana: da Muccia (con ampi tratti di sterrato) o da Camerino (interamente su asfalto).
Partendo da Muccia, si segue per strade secondarie il versante destro della Valle del Chienti. Si attraversano campi coltivati e nuclei di case sparse, toccando luoghi importanti, come il convento di Pontelatrave e il castello di Beldiletto. Dove la valle si restringe, due sbarramenti artificiali hanno dato luogo ad altrettanti bacini: il lago di Polverina e quello di Caccamo. In mezzo sta la strettoia tra i monti Fiungo e Capolapiaggia. Si costeggia, su una larga strada asfaltata, la boscosa sponda destra del lago di Polverina; in corrispondenza della strettoia, da Valdiea si sale lungo le pendici del monte Fiungo, con un percorso marcatamente escursionistico; il lago di Caccamo si costeggia in quota, attraversando le pendici boscose per mulattiere e sentieri, fino a Pievefavera. Di lì si riscende e si raggiunge Belforte del Chienti, su asfalto. Nel complesso, una tappa impegnativa per l’altimetria e la varietà, che obbliga a prestare attenzione costante per non perdersi nel bosco.
Da Valdiea, si può passare sull’altro lato della valle e proseguire lungo la statale 77, che in questo tratto è davvero poco trafficata.
Partendo da Camerino, invece, discesi dal colle si risale il Fosso dei Cappuccini verso Renacavata (in quel convento è nata la riforma cappuccina nel 1531). Si discende quindi attraverso il bosco verso la Valle del Pozzuolo e la chiesa romanica di Piedilapiaggia. Ci si immette nella statale 77, all’altezza di Bistocco. L’ultimo tratto di strada per Caccamo è interessato dal traffico pesante legato all’adiacente cava. Il percorso è interamente su asfalto, ma la scarsità di traffico, la vegetazione abbondante e la dovizia di panorami lo rendono assai piacevole. Le salite verso Capolapiaggia sono le uniche difficoltà della tappa.

PER I CICLISTI. Il percorso da Muccia presenta una certa difficoltà per la percorrenza in bici, soprattutto in caso di pioggia. Ci sono infatti, in pianura, alcuni tratti particolarmente fangosi (tra i punti 4-5, 9-10 e l’intera variante “sentiero verde”). Nel tragitto tra Valdiea e Pievefavera, oltre ai dislivelli importanti, il problema del fondo stradale interessa i tratti tra i punti 14-16, 17-19 e 21-24. Ai ciclisti inesperti o poco allenati si consiglia comunque di optare, da Valdiea a Caccamo, per la variante su asfalto, più lunga ma molto più confortevole.
Il percorso da Camerino non presenta, invece, alcuna difficoltà, nonostante l’altimetria.

Segnaletica: da Muccia (1) a Pievefavera (25) segnavia biancorossi del Cammino Francescano della Marca (siglati “CFM”); da lì in poi segnavia biancorossi della Via Lauretana (siglati “VF”).

Percorso da Muccia
Dalla Chiesa parrocchiale (1 km – 0,000) si prende a sinistra via Varano, che termina in un ponte (2) che immette nella statale 77. La si attraversa e si imbocca la strada di fronte (via Giovanni XXIII). La si abbandona dopo meno di 300 metri, svoltando a sinistra (3) per la strada che fiancheggia il campo sportivo (via delle Piane; indicazione stradale per Giove). Si prosegue sempre lungo il tracciato principale per quasi 2 chilometri, traversando il nucleo abitato di Giove, fino a incrociare la strada statale 209 (4 – km 2,310). La si attraversa, imboccando una strada sterrata in direzione est che fiancheggia a destra la residenza “La Maddalena”: dopo poco più di un chilometro, si oltrepassa un fosso su un piccolo ponte (5) e si prosegue verso sinistra, raggiungendo in poco più di 200 metri il convento di Pontelatrave (6). Si prosegue diritti, giungendo in vista del Castello di Beldiletto. Oltrepassati il bivio per il castello e un piccolo ponte antico (7 – km 4,330), si prosegue a sinistra per la strada asfaltata che costeggia la riva destra del lago di Polverina (fiancheggiata a sinistra da una ciclabile in via di ultimazione). La si percorre per quasi 3 chilometri: all’altezza del bivio per Gallazzano (8 – km 7,380), si volta a sinistra per un sterrata, che conduce in 300 metri a incrociare la provinciale 98 (che collega Polverina a San Lorenzo in Colpolina). La si imbocca a sinistra, percorrendola per poco più di 50 metri: poco prima del ponte si scende a destra (9) nel sentiero del lungofiume (asinovia). Lo si segue per circa 1,2 chilometri, fino a quando immette (10 – km 9,030) nella strada che sale a San Giusto (la chiesa romanica vale una deviazione). Si prosegue fino al cimitero, passato il quale si prende a sinistra (11 – km 9,260) un sentiero che si inoltra nella vegetazione, conduce a valicare il fosso e porta su una sterrata (12) che si prende a sinistra in direzione ovest. Si giunge quindi a un trivio, e si imbocca a destra la strada sterrata (13) che porta verso nord. In poco più di un chilometro si giunge ai piedi di Valdiea (14 – km 11,500). Si attraversa tutto il paese in salita, fino alla chiesa parrocchiale, posta alla sommità dell’edificato. La strada principale prosegue diritta, in direzione est; si prende invece a sinistra una mulattiera (15), verso nord, che sale ripidamente e si restringe in sentiero. Dopo circa 500 metri si incontra un bivio (16): bisogna imboccare il sentiero più piccolo, che scende a sinistra. Al termine della discesa, al bivio prendere a destra: il sentiero prosegue in costa a quota costante per circa un chilometro. Evitare una prima deviazione a sinistra in discesa; quindi evitare un bivio a destra. Al termine del sentiero, all’altezza di un tornante (17 – km 13,200), ci si immette nell’ampia strada sterrata che dal fondovalle sale a Fiungo. Dopo quasi un chilometro e mezzo di salita, si giunge all’abitato di Fiungo (18), che si costeggia tenendolo sulla destra, percorrendo una mulattiera in direzione nord-est. Al termine del paese la strada si restringe (seguire la traccia con attenzione per 200 metri) ed entra nel bosco, a sinistra, prima in costa e poi scendendo, per quasi 2 chilometri. Al termine della discesa si incontra un bivio con il tornante di una mulattiera (19): si prende a destra, tenendosi in costa. Si raggiunge quindi in poco più di 500 metri il piccolo santuario della Madonna del Sasso (20). Dalla chiesetta, una comoda strada sterrata (non svoltare mai a sinistra) conduce in circa un chilometro al paese de La Valle (21 – km 17,500). Dalla piazza del paese si scende verso l’abitato di Colle. Dopo meno di 100 metri (prima di raggiungere Colle), in corrispondenza di un grande cipresso, si incontra a destra una ripida strada sterrata (22) che entra in un oliveto. Il percorso da seguire è più che altro una traccia, che a volte si legge a fatica tra le pietre: fare quindi attenzione. Si procede per circa 100 metri sempre in costa, mantenendo la quota. Si costeggia un primo boschetto di querce, tenendolo sulla destra; qui la strada è molto evidente. Dopo pochi metri si costeggia un secondo – più ampio – querceto, con fitto sottobosco. Subito dopo la traccia quasi scompare tra i sassi: occorre scendere leggermente, puntando verso una piccola quercia isolata che svetta tra gli olivi. Raggiunto l’albero, si prosegue diritto per circa 50 metri: già si scorge, al limitare del bosco, l’inizio della mulattiera (23 – km 18,100). Si procede quasi sempre in leggera salita, su fondo pietroso, per poco più di mezzo chilometro; ci si immette quindi (24) a sinistra in un sentiero che scende ripidamente, per raggiungere in 400 metri (25) la strada sterrata che sale a Pievefavera. La si segue per circa 400 metri senza deviare: termina in corrispondenza di un tornante (26 – km 19,500) della strada asfaltata che costeggia le mura del paese [qui il CFM sale a destra verso il paese alto, per poi abbandonare la Valle di Chienti]. La si imbocca a sinistra in discesa per circa 300 metri (c’è anche un tratto pavimentato a sampietrini), imboccando quindi a sinistra una ripida strada sterrata (27), che conduce in poco più di mezzo chilometro al bivio con la strada asfaltata che scende dal paese (28 – km 20,400). Si prosegue in direzione est, per 300 metri, fino a una curva a sinistra (29) in corrispondenza di un piazzale con una chiesetta campestre (è la chiesa del cimitero). Si prosegue per quasi 500 metri, in leggera discesa, immettendosi (30) nella strada che conduce a Caldarola. Si volta a sinistra, attraversando quasi subito un ponte sul Chienti. Oltrepassato il ponte, si volta subito a destra (31) in via Rossini (parallela alla statale 77), percorrendola tutta fino al bivio con la statale (32 – km 21,700). Si prosegue sul lato destro utilizzando un comodo marciapiede, che termina dopo 300 metri, ma quasi subito si incontra sulla destra una strada parallela (via Mattei), che consente di evitare 400 metri di statale. Via Mattei termina all’altezza dello svincolo della quattro corsie (33). Ora è bene attraversare e tenere la sinistra. Si prosegue per circa 700 metri (passando sotto la quattro corsie), fino al bivio per Belforte (34 – km 22,900), a sinistra (indicazioni turistiche per la chiesa di Sant’Eustachio). Dopo il bivio, la strada piega a destra e inizia a salire ripidamente. Si segue per più di un chilometro e mezzo sempre la strada di crinale, che dopo un bivio termina di salire e raggiunge in breve la porta occidentale delle mura di Belforte del Chienti (35). Percorrendo la strada principale, si raggiunge in 100 metri la chiesa di Sant’Eustachio (36 – km 24,700), termine della tappa.

Variante sentiero verde

Se non si vuole seguire la strada che costeggia il lago di Polverina, si può percorrere il sentiero pedonale (sentiero verde) del lungolago, che si imbocca circa 500 metri dopo il bivio (7) e confluisce di nuovo sulla strada dopo quasi un chilometro e mezzo.

Variante statale 77
Al bivio per Valdiea (11 – 11,500) non si sale all’abitato, ma si prosegue a sinistra, raggiungendo in quasi 800 metri (attraversata la rotonda che immette nella quattro corsie: attenzione!) la statale 77 (47), che si imbocca a destra, sempre verso nord (indicazione stradali per Camerino). La strada – pressoché deserta – prosegue per 5 chilometri e mezzo, superando le frazioni di Sfercia e Campolarzo fino al bivio per Piedilapiaggia (44 – km 6,220). Da questo punto il percorso coincide con quello da Camerino.

Percorso da Camerino
Dalla cattedrale (37 – km 0,000) si prendono via Giacomo Venezian e via Roma, che scende con una rampa pedonale in via Ridolfini. La si prende a destra, proseguendo per via Antinori, che conduce alla piazza e alla bella chiesa di San Venanzo (38). Si prende a sinistra in discesa per via Farnese, che oltrepassa la porta di San Giovanni e immette infine in via Le Mosse. Si prosegue in discesa per 300 metri fino a una rotonda (39) con al centro una piccola piramide di ferro. Si continua diritti fino a raggiungere, in quasi un chilometro, un’altra rotonda (40 – km 2,030). Si prende a destra la strada provinciale 18 (indicazioni stradali per SS77 e Capolapiaggia). La si percorre per circa 800 metri, fino a giungere al bivio (a sinistra) per il convento di Renacavata (41), che vale senz’altro una breve deviazione dal percorso. Si prosegue in salita per altri 500 metri, quindi si procede in leggera discesa verso l’abitato di Capolapiaggia (ignorando alcuni incroci). Prima del paese si incontra a sinistra il bivio (42 – km 4,300) per Piedilapiaggia (indicazione stradale e turistica). La strada, chiusa al traffico veicolare, scende per quasi 2 chilometri e mezzo, fino alla deviazione (sulla destra) (43) per il piccolo complesso ospitaliero della Madonna di Piedilapiaggia, che rimane un centinaio di metri a sinistra del percorso. Si prosegue, sempre per la strada asfaltata, per quasi 3 chilometri, passando sul versante sinistro della piccola valle. La strada termina poco prima dell’abitato di Bistocco, immettendo nella statale 77, che si imbocca a sinistra (44 – km 9,360). Si prosegue ancora, superando l’abitato di Bistocco e raggiungendo Valcimarra. Quasi al termine del paese, dopo un chilometro, a destra c’è il bivio (45 – km 10,700) che conduce verso Pievefavera (indicazioni turistiche per Madonna del Sasso). Si scende a destra verso il sottopasso della quattro corsie; si risale a sinistra verso il bivio per la Madonna del Sasso e Colle (46), che si raggiunge in meno di 400 metri. Si prosegue per 2 chilometri e mezzo lungo la strada che costeggia il lago, fino a giungere al bivio con la strada che proviene da Pievefavera (28 – km 13,600), riprendendo quindi il percorso principale.

 

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